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Il progetto di Welfare Complementare Regionale

La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol rappresenta un unicum a livello nazionale in termini di promozione e sviluppo della cultura previdenziale sul territorio. In base allo Statuto speciale di autonomia e quindi alle competenze in materia di previdenza e assicurazioni sociali si è resa possibile infatti l’introduzione di diversi interventi finalizzati a supportare la popolazione nella costituzione di una pensione complementare. Tra questi vi è l’istituzione di un’apposita società di servizi: la Pensplan Centrum S.p.A., società pubblica partecipata al 98% dalla stessa Regione e al 2% dalle Province Autonome di Trento e Bolzano e soggetta alla loro direzione e coordinamento, nonché lo stanziamento di importanti mezzi finanziari a sostegno dei cittadini nelle scelte che riguardano il proprio futuro.

L’obiettivo istituzionale di Pensplan Centrum è promuovere e sviluppare nella Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol un sistema di risparmio previdenziale al fine di tutelare possibili situazioni di fragilità economica futura dei cittadini.

Previdenza complementare

Perché?

In futuro le pensioni saranno sempre più basse rispetto all’ultima retribuzione percepita dal/dalla lavoratore/lavoratrice. La previdenza complementare nasce come strumento efficiente che consente di integrare questo “gap pensionistico”.

Che cos’è?

La previdenza complementare è una forma di previdenza volontaria che si aggiunge a quella obbligatoria, ma non la sostituisce. È fondata su un sistema di finanziamento a capitalizzazione che consiste nella creazione di un conto individuale presso un fondo pensione in cui affluiscono i versamenti dell’aderente, che vengono investiti sui mercati finanziari. Al momento del pensionamento la somma maturata viene liquidata sotto forma di rendita e/o di capitale.

Qual è l’obiettivo della previdenza complementare?

Tutte le forme di previdenza complementare hanno come obiettivo quello di integrare la pensione pubblica attraverso una pensione complementare, in modo da garantire alla popolazione un tenore di vita adeguato a conclusione della vita lavorativa.

La riforma del sistema pensionistico obbligatorio, prolungando la vita lavorativa, ha contrastato almeno in parte la riduzione della pensione pubblica. Nessuno può tuttavia sapere in anticipo quanto tempo sarà ancora in grado di lavorare e a quanto ammonterà, al momento del pensionamento, il totale dei contributi versati.

Risulta quindi opportuno iniziare quanto prima a costruire un secondo pilastro pensionistico dato che, nel corso della vita, anche il versamento di piccoli importi può portare a grandi rendite.

Dipendente settore pubblico

Puoi aderire a un fondo pensione complementare di tipo chiuso versando il tuo TFR o a un fondo pensione di tipo aperto versando delle somme a tuo carico. In caso di adesione a un fondo pensione chiuso il datore di lavoro è tenuto, in base al contratto collettivo, a versare un contributo aggiuntivo oltre al TFR e al contributo del lavoratore, il cosiddetto contributo del datore di lavoro. Ma solo se ti iscrivi.

Qualora invece decidessi di lasciare il TFR in azienda rinunci non solo a una seconda pensione nella vecchiaia ma anche ogni mese a un contributo che ti spettano contrattualmente.

I vantaggi per te:

  • Contributo del datore di lavoro: una somma aggiuntiva versata dal datore di lavoro sulla posizione del lavoratore prevista dal contratto collettivo nazionale. Questo contributo è dovuto solo qualora decidi di costituriti una pensione complementare
  • Agevolazioni fiscali: esenzione di tutti i versamenti al fondo pensione (escluso il TFR) dall' imposta sul reddito (IRPEF)! Questo vuol dire un risparmio fiscale dal 23 al 43%. I rendimenti generati dal fondo pensione godono inoltre di un tassazione favorevole rispetto ad altri investimenti.
  • Investimento su misura: puoi decidere in che modo investire i tuoi risparmi. A tal fine, ogni fondo offre almeno tre diverse linee di investimento. Puoi anche cambiare la tua linea di investimento in un secondo momento, se vuoi.
  • Rendimenti adeguati: il capitale nel fondo pensione può ottenere un rendimento significativamente più elevato rispetto alla rivalutazione del TFR rimasto in azienda. Ad esempio nel decennio 2007-2016 il rendimento medio per gli aderenti ai fondo pensione regionali è stato del 42% rispetto a una rivalutazione del TFR rimasto in azienda del 25%. Questo senza considerare i contributi del datore di lavoro, che molti dipendenti considerano giustamente un rendimento aggiuntivo!


Per maggiori informazioni:

CRISTINA JOPPI

VICE PRESIDENTE AGO
via Innsbruck n.25 - 39100 Bolzano / Kampill Center
Tel: 339 1880197
email: ago.cristina@gmail.com
PEC: ago-bz@pec.it

(informazioni tratte da http://www.pensplan.com/it)