delusi, arrabbiati e offesi

5.11.2025 - Assemblee Sindacali presso il Comando di Polizia Municipale del Comune di Bolzano...
Il 22 ottobbre abbiamo tenuto due assemblee presso il Comando di Polizia Municipale del Comune di Bolzano rivolte a tutto il personale in servizio, al fine di raccogliere le reazioni in merito alla modifica dell’orario di servizio delle pattuglie serali durante la settimana dalle 17.40-24.00 alle 19.40-02.00.

Gli operatori si sono mostrati delusi, arrabbiati ed offesi dal modo in cui sono venuti a sapere, che ci sarebbe stata questa modifica di orario. Nessuno della dirigenza ha chiamato a raccolta il personale interessato dalla modifica per comunicarglielo prima che venisse pubblicato sui giornali e così è proprio dai giornali che lo sono venuti a sapere. Solamente in seguito, dopo che il servizio era già deciso, il Comandate dott.Piras ha esposto in bacheca uno scritto in cui spiega la modifica di orario con il fatto che “la cittadinanza lo richiede”.

Pur essendo consci del fatto che l’amministrazione può spostare avanti o indietro l’inizio del loro orario di servizio con conseguente spostamento della fine servizio, si aspettavano di venire trattati con maggiore rispetto e che sarebbero stati informati direttamente da chi ha preso la decisione, senza che venisse evitato il confronto con loro, e non che dovessero venirlo a sapere dalla stampa.

Sottolineano che un servizio fino alle 2 di notte tutti i giorni della settimana comporta un aggravio per il personale, che per lo più ha un’età al di sopra dei 50 anni e fatica a recuperare le energie. Lavorare fino alle 2 di notte significa andare a dormire forse per le 3 e in caso di straordinari a chissà che ora. Chi ha bambini in età scolastica sottolinea che comunque non potrà dormire fino a tardi ed altri il fatto di avere genitori anziani da accudire ed anche in questo caso non c’è la possibilità di dormire fino alla tarda mattina. Oltretutto dopo le 11 ore di riposo obbligatorie tra un servizio e l’altro, gli operatori devono tornare al lavoro, il chè significa che alle 13.30 o 14.00 sono di nuovo in Comando per il prossimo turno di servizio, stanchi per il servizio notturno fatto. L’inizio del turno di servizio poi si sposta in caso di straordinari fatti durante il servizio serale/notturno, motivo per il quale si sposta automaticamente il loro rientro a casa anche quel giorno la sera ed il giorno dopo devono tornare in servizio per il prossimo turno, magari di nuovo fino alle 2 a causa della carenza di personale.

Chi attualmente ne risente maggiormente sono gli appartenenti al nucleo infortunistica, alcuni dei quali si ritrovano a dover fare anche due se non tre servizi serali/notturni la settimana a causa del numero esiguo di operatori del nucleo che sono effettivamente in servizio e che vengono inseriti a fare questo orario di servizio. Il nucleo infortunistica da come é regolato attualmente si occupa solamente dei rilievi di infortuni stradali, motivo per il quale non é a disposizione per altri interventi e così l’unica altra pattuglia disponibile, quando non é occupata per un servizio interforze, si trova a dover effettuare tutti i controlli programmati e caricati sul programma Verbatel, oltre a quelli che nell’arco della serata vengono caricati loro dalla sala operativa/capo posto o assegnati dall’ispettore di turno. Affermano di dover correre come delle trottole per tutta la cittá, perché di fatto devono coprire tutta la cittá essendo l’unica pattuglia disponibile. Questi sono fattori che portano malumori tra il personale, che si sente trattato come di “serie B” se non fa parte di qualche nucleo specializzato, alcuni dei quali il servizio fino alle 2 di notte sembrano non farlo proprio, se non in rari casi.

Vengono visti come “furbi” i giovani arrivati con gli ultimi concorsi, che sono stati assegnati praticamente subito a nuclei specializzati, così evitando di dover fare servizi che vengono effettuati da chi ha 20 o 30 anni di servizio o anche di più. Questo rientra nella politica di “largo ai giovani”, a causa della quale chi é appena arrivato fresco di concorso ritiene di valere piú di chi questo lavoro lo fá da decenni e dovrebbe insegnargli cosa significa “stare in strada”. Problematiche così ci sono sempre state, ma sembrano accentuate di piú negli ultimi tempi, da quando la dirigenza sembra non dare piú valore all’anzianitá di servizio ed all’esperienza.
Hanno sottolineato il fatto che diverse persone sono andate via. Chi si é licenziato, chi é andato in pensione o si é trasferito in altro Comune a fare lo stesso lavoro o altro, perché riesce a conciliare meglio lavoro e famiglia. Sono cronicamente sotto organico ed anche con i concorsi fatti si é riusciti a malapena a coprire i posti lasciati liberi da chi é andato in pensione, ma non a dare respiro a chi oramai si trova a lavorare quasi tutte le domeniche non solo in periodo di mercatino, ma tutto l’anno.

In definitiva é risultato che sarebbero disposti a forme di protesta per rendere evidente il loro malcontento. Malcontento che dovrebbe essere evidente ad un’amministrazione attenta, che dovrebbe notare quando le persone fanno soltanto ancora lo stretto necessario richiesto dal loro profilo professionale (vedi il significato del quiet-quitting). Purtroppo ma non vedono vie d’uscita da una situazione in cui chi dovrebbe fare di tutto per tenere il personale che ha, soprattutto quello con esperienza lavorativa e capacitá. Sembra fare di tutto per allontanarlo e farlo andare via, trovandosi così con operatori che magari sanno la teoria imparata per il concorso, ma non sanno e non hanno le capacitá per confrontarsi in strada con il cittadino utente, cosa che si impara negli anni con l’esperienza.

Approcciare i problemi riportati con la dirigenza viene visto come inutile e pericoloso, perchè la percezione é che chi segnala i problemi, diventa lui stesso il problema e gli viene resa la vita difficile.

Nel complesso dispiace vedere come il personale venga demotivato e reso sempre piú insofferente verso il lavoro che per molti anni hanno fatto, nel bene e nel male, con grande senso del dovere.

Daniela Mair
Dirigente sindacale AGO
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Dr.Andreas Unterkircher
Presidente AGO
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