Una strada pericolosa

Cari soci, vi trasmettiamo il testo del nostro comunicato stampa di venerdì 12 marzo 2021...
Riteniamo importante aprire un dibattito pubblico in quanto non siamo d'accordo a saturare lo spazio di lavoro con una miriade di telecamere.

L'esigenza di evitare condotte illecite o danni al patrimonio non può assumere una portata tale da giustificare un sostanziale annullamento di ogni forma di garanzia della dignità e riservatezza del lavoratore.

COMUNICATO STAMPA - Una strada pericolosa - 12.3.2021

Come avrete già appreso dai nostri canali informativi, siamo stati coinvolti dall'Azienda dei Servizi Sociali di Bolzano per l'elaborazione di un accordo sindacale per l'introduzione di impianti di video-sorveglianza all'INTERNO delle strutture residenziali per anziani, handicap e nei diversi servizi alla persona. Le motivazioni che ci hanno fornito durante le diverse riunioni e in rispetto alle normative attuali sono: protezione delle persone presenti che accedono e sostano nelle strutture e nei servizi, sicurezza degli ambienti di lavoro e tutela del patrimonio mobiliare e immobiliare pubblico di propria competenza. I diversi casi di cronaca su situazioni di abuso, maltrattamento, furto e danneggiamento del patrimonio in alcune residenze socio-sanitarie italiane hanno, da tempo, acceso i riflettori sulla necessità di garantire la sicurezza e il benessere degli anziani e dei disabili ospitati in queste strutture.

Va ricordato che già il famoso Jobs Act è intervenuto sull'art. 4 dello Statuto dei lavoratori (Impianti audiovisivi) sdoganando in parte il diritto alla riservatezza del lavoratore e del divieto di controllo a distanza dei lavoratori attraverso la concessione nell'introduzione di impianti audiovisivi per esigenze organizzative, produttive, sicurezza sul lavoro e patrimonio aziendale. Nel mese di maggio 2019 il Senato Italiano ha preso in esame il disegno di Legge n.264 sulla materia di videosorveglianza nelle strutture dedicate ai servizi alla persona, il quale garantirebbe maggiori tutele: esclusiva tutela della salute degli anziani contro eventuali abusi/violenze degli operatori, immagini criptate e visibili solamente dalle forze dell'ordine, nessuna funzione di controllo del lavoro degli operatori, coinvolgere i parenti e i rappresentanti legali degli ospiti, creare un rapporto di fiducia fra i vari attori coinvolti. Dal nostro punto di vista è che tale esigenza si trasformi nel lungo periodo in uno strumento di controllo a distanza dei lavoratori e quindi una legge così disciplinata, che vieti ai datori di lavoro qualsiasi tipo di accesso alle registrazione, permetterebbe anche di tutelare l’onorabilità e la professionalità di tutti gli operatori socio sanitari, stroncando in radice dubbi o eventuali incriminazioni. Va ricordato che nel caso non si giunga a un accordo con le organizzazioni sindacali, il datore di lavoro può richiedere l'autorizzazione all'Ispettorato territoriale del lavoro.

Come Organizzazione Sindacale riteniamo che nei contesti di relazione e nello specifico nelle Residenze per Anziani ciò che conta è la qualità del rapporto instaurato tra le parti. La videosorveglianza potrebbe diventare una strada pericolosa, controproducente e introdurre elementi di sospetto nelle strutture. La disponibilità finanziaria per i videocontrolli dovrebbe essere girata alla formazione continua del personale, incentivando una cultura del dialogo e del continuo e strutturato confronto tra il personale, gli ospiti, i parenti e la dirigenza. Nulla vieta che in futuro altre Residenze per Anziani in Alto Adige potrebbero intraprendere la strada iniziata dall'Azienda Servizi Sociali di Bolzano.

Dr.Andreas Unterkircher
Presidente AGO

Stefano Boragine
Segretario Provinciale AGO

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